15/10/2024
AGI - Per Walter Veltroni, la nascita del Partito Democratico è "un giallo ancora insoluto". Il primo segretario dem risponde con ironia all'ironia di Fabio Fazio che gli chiede della sua recente attività di giallista. C'è qualcosa di insoluto nel Partito Democratico che taglia il traguardo dei 17 anni.

Lo si scorge nella fatica quotidiana di trovare "la quadra" fra le varie "anime" o "aree politiche", termini che nel linguaggio giornalistico hanno sostituito il poco amato - dai dirigenti dem - "correnti". Tante o poche che siano queste anime, la polarizzazione interna del Pd è tema che risale alla sua fondazione e alle storie culturali dalle quali nasce il partito: quella cattolica e popolare scaturita dalla Margherita e, prima ancora, dalla sinistra Dc; e quella socialista e post comunista derivante dal Pci-Pds-Ds. Storie che oggi si traducono nel binomio fra sinistra e liberal.

La svolta di Bersani
Alle Europee di giugno il risultato è però già scritto: il Pdl si riconferma primo partito mentre il Pd scende sotto gli 8 milioni di voti, fermandosi al 26,1% - quasi 10 punti in meno rispetto a Berlusconi. La leadership del partito passa nuovamente di mano il 25 ottobre di quello stesso anno, quando alle primarie Pierluigi Bersani - di nuovo un esponente della sinistra del partito - ottiene il 53,4% dei voti, superando lo stesso Franceschini ed Ignazio Marino.

Sotto la guida di Bersani il Pd lentamente risale nei consensi e riallaccia i rapporti con gli 'alleati storici': l'Idv e la sinistra rappresentata da Sel, guidata dall'ex di Rifondazione Comunista e governatore della Puglia, Nichi Vendola. Le elezioni amministrative del 2011 segnano un trionfo per il centrosinistra, che si aggiudica tutti i comuni più importanti e sette delle undici province in cui si vota. Il Paese però inizia a subire pesantemente i danni della crisi economica e finanziaria: con uno spread che tocca quota 550 punti ed il concreto rischio di default, a metà novembre il governo Berlusconi è costretto a dimettersi. Nasce il governo di Mario Monti, un esecutivo di soli tecnici, sostenuto dalla quasi totalità del Parlamento, Pd compreso. Restano all'opposizione solo la Lega Nord e l'Idv. Sarà il primo di una serie di governi di larghe intese a partecipazione dem.